Referendum, opposizioni in piazza il 19 maggio: "Oscuramento e appelli all'astensione"

Opposizioni in piazza per i referendum dell'8 e 9 giugno. Elly Schlein, Giuseppe Conte, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni il 19 maggio parteciperanno a Roma all'iniziativa della CGIL dal titolo "il voto è libertà", contro l'astensionismo. La mossa dei leader di Pd, M5s e Avs, annunciata con una nota congiunta, è una risposta alla "propaganda" degli esponenti di centrodestra, che invitano gli elettori a disertare le urne. La battaglia si combatte su più fronti. Anche su quello dell'informazione. Da giorni, i promotori dei referendum polemizzano con la Rai, accusandola di oscurare i quesiti. Una posizione di fatto avallata dall'AGCOM, con un richiamato al servizio pubblico e a tutte le emittenti, affinché' venga garantita un'informazione "completa, imparziale e corretta".
Le opposizioni saranno in piazza con la Cgil per i eferendum (@web)
L'intervento dell'autorità di garanzia è arrivato poche ore dopo la nota con cui la Rai aveva assicurato di aver dedicato "numerosi spazi" ai referendum, malgrado il "momento complesso, segnato dalla scomparsa di Papa Francesco e dalla successiva elezione di papa Leone XIV, che hanno polarizzato l'attenzione dei media, non solo in Italia". Col passare dei giorni, lo scontro politico si fa più aspro. "La maggioranza di governo ha aperto una campagna che intossica il dibattito pubblico - hanno scritto i leader di Pd, M5s e Avs nella nota congiunta - l'invito ad astenersi e rimanere a casa mina la salute della nostra democrazia, già pesantemente provata da politiche liberticide e repressive promosse dal governo Meloni" ed è "un atto di sabotaggio antidemocratico". Dopo il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il presidente del senato Ignazio La Russa, nelle ultime ore sono stati il vicepremier Matteo Salvini e il ministro dell'agricoltura Francesco Lollobrigida a fare campagna per l'astensionismo. "Io non andrò a votare, conto di stare tanto tempo con i miei figli, o anche a casa", ha detto il segretario della lega. E il ministro Lollobrigida: "La Costituzione garantisce la libertà di andare o meno a votare e io personalmente non parteciperò. Molti quesiti sembrano un congresso del Pd più che un referendum". Il nodo resta il quorum: se non raggiunge il 50% degli elettori, la consultazione è nulla.
AGCOM, sede legale (ansa)
Ma la CGIL ostenta ottimismo. "Non è facile, ma penso che ce la possiamo fare", ha detto il segretario Maurizio Landini. Nel fronte pro-referendum, però, qualche scricchiolio c'è. I riformisti del Pd non seguiranno le indicazioni della segretaria Elly Schlein, schierata per cinque "si'". Con una lettera a Repubblica hanno ufficializzato la loro posizione: sono a favore di due soli quesiti, fra cui quello sulla cittadinanza italiana. In un'intervista al Corriere, l'eurodeputata Pd Pina Picierno ha specificato che non ritirerà proprio le tre schede, non contribuendo così al quorum. L'8 e 9 giugno gli elettori saranno chiamati a esprimersi sul lavoro, di fatto per abolire il jobs act, e sulla cittadinanza, per ridurre da 10 a 5 gli anni necessari a ottenerla. Su quest'ultimo punto, il M5s ha lasciato libertà di scelta. "Personalmente voterò sì - ha detto il presidente Giuseppe Conte - anche se temo che il paese non sia pronto a questo dimezzamento". Da sempre il movimento è per lo ius scholae.
Maurizio Landini, Primo Maggio, Roma, 01 maggio 2025 (ansa)
Il cammino dei referendum ha imboccato anche l'ingresso delle procure: più Europa, promotrice di quello sulla cittadinanza, ha già annunciato azioni legali contro la Rai, che "fa di tutto per oscurare l'appuntamento", mentre il presidente del partito, Matteo Hallissey, ne farà uno anche contro La Russa, che "ha fatto anche di peggio: ha invitato apertamente gli italiani a non votare". Sponsor dei referendum anche Massimo d'Alema: "Votare è un diritto al quale sono affezionato. Voterò cinque sì. Una democrazia dove si pensa di vincere non partecipando vuol dire che non sta bene".
Rai News 24