Quest'isola è rimasta chiusa al turismo per 40 anni. E ora ha riaperto

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Quest'isola è rimasta chiusa al turismo per 40 anni. E ora ha riaperto

Quest'isola è rimasta chiusa al turismo per 40 anni. E ora ha riaperto

Con 2.673 km² di estensione (oltre dieci volte quella dell’Isola d’Elba), Saaremaa è l’isola più grande dell’Estonia, di cui occupa la zona occidentale, ed è la terza per dimensioni di tutto il Mar Baltico, dopo la danese Selandia e la svedese isola di Gotland.

Saaremaa, insieme alle più piccole “vicine di casa” Hiiuma, Muhu e Vormsi fa parte dell’Arcipelago Moonsund o Arcipelago dell’Estonia Occidentale, inserito dall’Unesco tra le Riserve della Biosfera.

Dove si trova Saaremaa

Circondata interamente dalle acque del Mar Baltico, di fronte al Golfo di Riga, l’isola di Saaremaa è oggi un’affascinante oasi naturalistica. Dove fitte foreste temperate di aghifoglie e latifoglie si alternano a distese di pini, abeti rossi, betulle, ginepri, aspre scogliere, boschi a prova di trekking, paludi e torbiere abbracciate da ciclabili, pianure calcaree e da lunghe spiagge ancora poco, pochissimo, battute dal turismo internazionale.

L'isola di Saaremaa: vietata al turismo per oltre 40 anni

Un misterioso microcosmo, rimasto isolato per oltre 40 anni durante l’occupazione sovietica (1946-1989), quando è stato trasformato in una base militare preclusa al turismo e agli stessi cittadini estoni, per la sua posizione strategica vicino al Golfo di Finlandia, perfetta per monitorare e proteggere a distanza la sovietica San Pietroburgo.

Un isolamento forzato che ha permesso però alla natura di prosperare insieme ad ataviche tradizioni folkloristiche, diverse dal resto del paese, misteriose leggende ma anche ritrovamenti archeologici che hanno riscritto la storia, a partire da quella dei i suoi antichi abitanti, i vichinghi.

Saaremaa: l'isola del turismo slow

Scarsamente popolata (i residenti sono poco più di 30.000), Saaremaa diventa in primavera inoltrata e d’estate una delle mete preferite dagli estoni in cerca di un luogo dove trascorrere le vacanze a ritmo slow nella natura. Tra sport acquatici ed escursioni sulle tracce della numerose fauna selvatica (foche e alci incluse).

Ma anche in piena alta stagione, come a luglio e ad agosto, l’isola preserva e regala spazi confinati dove godersi il clima mite e distese infinite di verde lontane anni luce dall’overtourism e in perfetto stile “coolcation”.

Cosa vedere a Saaremaa

Dal vivace capoluogo Kuressare, che conserva intatti un centro storico medievale e una fortezza-gioiello eretta dai crociati, alle piccole chiese immerse nella natura, dove simboli della cristianità convivono ad effigi pagane.

E poi spiagge, riserve naturali e antichi fari, che hanno tenuto d’occhio le coste per secoli dalle incursioni dal Baltico. Sull’isola di Saaremaa è possibile coniugare visite storiche e culturali ad attività nella natura per chi cerca una vacanza attiva.

Cosa fare a Saaremaa

Con una fitta rete di sentieri escursionistici e ciclabili per tutte le gambe e pedalate, che spaziano dalle passeggiate di un chilometro fino al “Cuore di Saaremaa”, tracciato di circa 110 km attraverso le penisole di Tagamõisa e Ninase, l’isola è un paradiso per chi è alla ricerca di una vacanza attiva d’estate.

Le opzioni non mancano, dall’adrenalinico kite surf al sup, dalle romantiche escursioni a cavallo al kayak, dai parchi a tema dedicati ai vichinghi, con attività e laboratori per tutta la famiglia, al misterioso tour tra i crateri. Non rimarrà deluso neanche chi spera in avvistamenti faunistici, le coste dell’isola ospitano spesso foche e l’entroterra riserva alci, galli cedroni, volpi, trampolieri e colorati edredoni di Steller, i più fotografati dagli amanti del birdwatching.

Cosa vedere nei dintorni di Saaremaa

Con circa 500 isole, per la maggiorparte piccoli scogli disabitati o piccole oasi naturalistiche galleggianti, l’Arcipelago dell’Estonia Occidentale offre molte occasioni per una “gita fuori porta”. Da Saaremaa, la più grande dell’arcipelago, si possono raggiungere facilmente l’isola di Muhu, Abruka e Hiiumaa, la seconda per estensione dell’arcipelago.

Cosa mangiare a Saaremaa

Mare, foresta e fattoria sono sempre stati i fornitori ufficiali della raffinata e tradizionale scena gastronomica isolana, abituata a contare solo sulle proprie forze e materie prime da oltre 40 anni di forzato isolamento sovietico. Ancora oggi, nonostante a Saaremaa siano approdati nuovi ingredienti e ricette più esotiche in arrivo dal “continente” (chi cerca pizza o sushi, per intenderci, li trova sull’isola) cucina e ingredienti a chilometro zero sono rigorosamente tutelati dagli abitanti e dai produttori.

Si intuisce varcando la soglia dei pochi supermercati e botteghe presenti sull’isola dove gli ingredienti agroalimentari autoctoni sono contrassegnati con il marchio “Saaremaa Ehtne Toode” (“prodotto autentico di Saaremaa”).

La cucina di Saaremaa

Tutt’altro che “semplicemente rustica”, la cucina isolana sorprende per elaborate ed estrose preparazioni che mirano ad esaltare l’eccellenza e la qualità delle materie prime, tanto da essersi guadagnata un posto nella celebre Falstaff Nordic Restaurant Guide, guida che raccoglie il meglio della cucina dei paesi nordici. Dove Saaremaa è presente ogni anno con circa 12 ristoranti.

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GUARDA ANCHE: Estonia, cosa vedere, dove andare

Dove Viaggi ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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