Italia bocciata in Europa. “Insegnanti di sostegno precari. Violati i diritti degli alunni”

23 dic 2025

Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara
Roma, 23 dicembre 2025 – Sono 246mila nell’anno scolastico 2025/2026, di cui 58mila precari. E circa il 30% di loro viene selezionato da graduatorie senza essere specializzati. Per questo il comitato europeo dei diritti sociali, organo del Consiglio d’Europa, ha bocciato l’Italia perché viola il diritto degli insegnanti di sostegno “a guadagnarsi la vita con un lavoro liberamente intrapreso”, recita la sentenza, e il 30% non ha potuto seguire la formazione necessaria. Non solo: l’Italia viola così anche il diritto degli alunni con disabilità ad avere un’istruzione inclusiva.
LA DECISIONE
La decisione, presa all’unanimità, è arrivata dopo il ricorso presentato dall’Associazione Professionale e Sindacale (Anief) contro l’Italia nel 2021. Il comitato, che ha esaminato la situazione dell’Italia fino al marzo 2025, ha detto che l’istruzione degli alunni disabili “è ostacolata a causa della persistente precarietà degli insegnanti di sostegno e dalla mancanza di formazione di uno su tre”. Il governo ha obiettato che il ricorso a contratti a tempo determinato nel sostegno “è in parte inevitabile, data la difficoltà di prevedere in anticipo le esigenze a causa di numerose variabili quali il numero di alunni con disabilità, i congedi per malattia degli insegnanti, i pensionamenti”.
IL CALVARIO
Lo stesso comitato ha riconosciuto che da quando l’Anief ha presentato il ricorso nel 2021 la situazione è migliorata. Anche se i docenti vengono spesso sostituiti ogni anno, privando 170mila alunni (il 59%) della continuità didattica, una nuova norma consente la riconferma di 45 mila di loro per il 2025/2026 su richiesta delle famiglie, mentre sono stati autorizzati 35 mila nuovi posti per i corsi di specializzazione partiti quest’anno. Eppure ancora oggi molte famiglie devono ricorrere ai tribunali ogni anno per vedersi assegnato un insegnante di sostegno. Il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara mette in rilievo che lo stesso Consiglio d’Europa ha riconosciuto il miglioramento e che “viene in riconosciuto al Governo di aver istituito una procedura di assunzione straordinaria per ridurre la precarietà”.
LA SITUAZIONE
In più, rimane quanto segnalato dal sindacato, ovvero che l’incremento degli insegnanti è in gran parte dovuto a quello “dei contratti a tempo determinato, passati dal 4,19% nel 2010/2011 al 46,18% nel 2023/2024”. Attualmente oltre il 56% viene reclutato con contratti che scadono ogni 30 giugno. Il 79% non è attualmente specializzato nell’insegnamento ad alunni con disabilità. E secondo l’Istat un insegnante di sostegno su tre nel febbraio 2024 non aveva ancora completato la specializzazione. “Valditara, anche su nostra sollecitazione – dice Maurizio Pacifico, presidente del sindacato Anief – ha aperto i corsi Indire per specializzare il personale, e quindi bisogna prendere atto che ha risposto a una delle critiche del comitato. Ma la richiesta fondamentale è di stabilizzare tutti i posti in organico”.
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