Iran, Meloni convoca riunione d’urgenza: impegno Italia per portare parti a tavolo negoziale

(Adnkronos) – La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha convocato oggi, domenica 22 giugno, una riunione d’urgenza sull’attacco Usa all’Iran con i ministri interessati, il sottosegretario Alfredo Mantovano e i vertici dell’intelligence. Meloni “si terrà in contatto con i principali alleati e leader della regione nelle prossime ore. L’Italia continuerà a impegnarsi per portare al tavolo negoziale le parti”, fa sapere palazzo Chigi dopo la riunione.
Al ministero dell’Interno si è svolta anche una riunione del Casa (comitato analisi strategica antiterrorismo). Sempre al Viminale, oggi pomeriggio alle 16 è convocato il Cnosp (Comitato nazionale ordine e sicurezza pubblica) presieduto dal Ministro Matteo Piantedosi con la partecipazione dei vertici di intelligence e forze di polizia.
Consultazioni ci sono state anche tra governo e opposizione. “C’è stato un lungo contatto telefonico fra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la segretaria del Partito democratico Elly Schlein a seguito degli attacchi degli Usa all’Iran”, fanno sapere fonti del Nazareno.
“Tutto dipende da quello che farà l’Iran”. Afferma intanto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ragionando sul conflitto in corso e le prospettive di una de-escalation in un intervento all’edizione straordinaria del Tg1. “L’altro ieri ho parlato a lungo con il ministro degli Esteri iraniano chiedendo di parlare direttamente con gli Stati Uniti per trovare un accordo”, ha aggiunto, e “ieri la nostra ambasciatrice a Teheran era andata al ministero degli Esteri per ribadire le nostre sollecitazioni per favorire ripresa del dialogo. Noi – ha quindi annunciato – eravamo pronti ad accogliere a Roma una riunione tra americani e iraniani diretta senza intermediazione”.
“Vediamo se dopo l’attacco di questa notte” gli iraniani “cambieranno idea”, ha continuato il ministro. “Siamo con tutte le nostre forze al lavoro per favorire una de-escalation, una soluzione diplomatica di questa vicenda. Speriamo che l’Iran accetti di sedersi a un tavolo dopo un’azione che punta a impedire la creazione della bomba atomica, che rappresenterebbe come detto anche dal G7 un pericolo per tutta l’area mediorientale. Speriamo comprendano che questo è il momento giusto per sedere a un tavolo negoziale e chiudere una guerra che non deve provocare una escalation nell’area”.
“Stiamo seguendo da ieri sera, perché alcuni spostamenti di aerei americani ci avevano dato la ragionevole certezza che potesse scattare un attacco – ha detto il ministro della difesa, Guido Crosetto, all’edizione straordinaria del Tg1 – . Questa notte c’é stato, era chiaro che il sito nucleare di Fordow fosse il punto di interesse principale di Israele, perché centro del programma nucleare iraniano. Israele non aveva le capacità per colpire in modo significativo questo sito, sotto 90 metri di roccia: per questo sono intervenuti nella notte bombardieri americani B2 che hanno la capacità di penetrazione sotto terra più elevata al mondo”.
“Di questi bombardieri – ha spiegato Crosetto – avevamo già visto gli spostamenti nei giorni precedenti, per cui la notizia non ci ha colto di sorpresa. Questo cambia completamente lo scenario, si apre una crisi molto più grande, si apre anche da parte dell’Iran una risposta molto più forte che rischia di allargarsi a tutti gli obiettivi americani – sottolinea – Abbiamo già iniziato dall’altro ieri a prendere delle misure di protezione per mettere in sicurezza i contingenti italiani che non sono coinvolti e non sono neanche un obiettivo nella risposta iraniana. Ci siamo limitati a spostare quelli la cui vicinanza a possibili obiettivi americani poteva destare problemi”.
“Il Governo italiano dica con chiarezza che non parteciperà ad azioni militari né consentirà che il nostro territorio possa essere utilizzato per fornire sostegno a una guerra che la comunità internazionale deve provare a fermare prima che sia troppo tardi, e si impegni per la de-escalation e per far tornare tutti gli attori coinvolti al tavolo negoziale, anche per difendere il Trattato di non proliferazione nucleare. L’Italia ripudia la guerra e vuole la pace”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein.
“Trump diceva che avrebbe portato la pace e messo fine ai conflitti, e invece lancia le bombe in Iran e infiamma il mondo, aprendo la strada a una pericolosa escalation globale”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein. “Facciamo nostre le parole del segretario generale delle Nazioni Unite Guterres contro l’uso della forza, per il rispetto del diritto internazionale e per il ritorno immediato alla via negoziale – afferma la leader dem – . Esprimiamo grave preoccupazione per questo attacco di Trump, che si fa trascinare in guerra da Netanyahu e agisce senza il coinvolgimento del Congresso come invece impone la Costituzione americana”.
“Con l’attacco degli Usa all’Iran, lo scenario peggiore che potessimo immaginare è diventato realtà”, dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. “Il presidente che doveva portare la pace “in 48 ore” sta trascinando il mondo intero verso il baratro unendosi alla guerra voluta da Netanyahu contro ogni regola del diritto internazionale, come hanno sottolineato illustri giuristi di tutto il mondo – sottolinea Boldrini -. Quando nel 1945 gli Stati uniti sganciarono le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki provocando più di 200mila morti e conseguenze devastanti per la popolazione e i territori, solo Washington possedeva l’ordigno atomico. Oggi sono 9 i paesi che posseggono le bombe nucleari, tra cui gli Usa e Israele”.
“All’indomani dell’attacco russo all’Ucraina tutto il mondo condannò, giustamente, Putin per aver aggredito un altro Stato sovrano. L’Iran è uno stato altrettanto sovrano, anche se disprezziamo il regime che lo governa – aggiunge ancora la deputata dem -. Meloni condanni fermamente questa decisione del suo amico e alleato Trump di bombardare l’Iran e ne prenda le distanze : l’Italia non deve in alcun modo essere trascinata, anche indirettamente, in una tale guerra di aggressione. Questa è una corsa verso l’autodistruzione dell’umanità che va fermata prima che sia troppo tardi”, conclude.
“L’attacco negli Stati Uniti in Iran segna una pericolosissima escalation. Io credo che sia un atto grave e pericoloso perché chiaramente riapre la finestra su un conflitto dagli esiti incalcolabili con ripercussioni, tensioni, insicurezze non solo nel quadrante medio-orettale, ma anche addirittura in Europa e nel mondo”. Lo dice il leader M5S, Giuseppe Conte, intervenendo allo speciale Tg3 sull’Iran.
“E quello che colpisce di questa iniziativa è che Trump a questo punto segue Netanyahu e fa proprio la dottrina di Netanyahu, che dichiara esplicitamente che la pace va perseguita attraverso la forza. È una posizione completamente diversa da quello che era d’impegno preso verso gli elettori americani, dove aveva assicurato che avrebbe cercato con sforzi diplomatici, negoziali, di porre fine a conflitti, a crisi e cercare quindi delle soluzioni pacifiche. Guardate che questa è una prospettiva completamente diversa, perché in questo caso quindi lo Stato attraverso l’uso della forza, il singolo Stato, non siamo più nel quadro del diritto internazionale, ma anzi viene calpestato il diritto internazionale.
Netanyahu attacca l’Irana “nel momento di massima debolezza, nel momento in cui ormai la comunità internazionale stava prendendo atto, direi sempre più diffusamente, di un genocidio che si sta realizzando a Gaza. E adesso entra anche in gioco Trump e guardate che tutto questo allontana la prospettiva di ricostruire un nuovo ordine mondiale. Perché l’ordine mondiale va costruito sul diritto internazionale, sulla giustizia, al suono sulla legge del più forte”.
“Gli Usa entrano in guerra contro l’Iran conducendo un attacco sconsiderato, senza condivisione con gli alleati della Nato, senza considerare le ripercussioni internazionali, senza alcuna valutazione dell’ulteriore instabilità che questo porterà in Medio Oriente”. Lo afferma il segretario di +Europa, Riccardo Magi. “Per Salvini e il Pakistan Trump merita il nobel per la pace: doveva porre fine alla guerra in Ucraina in 24 ore e doveva fermare il conflitto mediorientale. Sta accadendo esattamente il contrario: Trump si dimostra un presidente di guerra, peggiore persino di George W Bush. L’attacco di questa notte cambia totalmente lo scenario: Meloni deve riferire in parlamento quanto prima e spiegare al Paese quale sarà l’atteggiamento dell’Italia con questa escalation del conflitto”.
Il Dispari