Il matrimonio dei Me contro Te e la gravidanza di Candice King: “the show must go on” ma forse siamo andati oltre

Il 10 dicembre l’attrice americana Candice King ha dato il lieto annuncio della sua terza gravidanza sul suo profilo da 11 milioni e mezzo di follower. In un video a tema natalizio, la star statunitense è comparsa sorridente con la scatola di un test di gravidanza in mano. Un annuncio che segue modalità ormai codificate sui social network, se non fosse per un particolare che ha fatto storcere il naso a molti fan e commentatori: il reel è pubblicato in condivisione con il noto produttore di test ClearBlue ed è una vera e propria pubblicità, con tanto di hashtag #adv che segnala che si tratta di un post commerciale.
Il matrimonio dei Me contro Te
Pochi giorni dopo, i due youtuber italiani Luì e Sofì, noti per il canale YouTube “Me contro Te”, hanno annunciato la data del loro matrimonio: le nozze saranno celebrate durante un evento pubblico e a pagamento, intitolato “The Wedding - Lo Show”, che si terrà all’Arena di Milano nel settembre del 2026. Come partecipare? I fan della coppia (che ha pubblico composto in stragrande maggioranza da giovanissimi) potranno acquistare un biglietto con prezzi che vanno da circa 48 euro fino a 250 euro per pacchetti VIP.
Cos’hanno in comune i due eventiAl di là delle differenze di contesto, pubblico e dimensione mediatica, i due episodi condividono alcuni tratti profondi. In entrambi i casi, eventi appartenenti alla sfera privata - una gravidanza e un matrimonio - vengono trasformati in contenuti pubblici pensati per essere fruiti, commentati e, soprattutto, monetizzati.

La vita intima ed emotiva diventa spettacolo e si trasforma in valore economico: nel primo caso attraverso una sponsorizzazione esplicita, nel secondo tramite la vendita di biglietti per assistere a un momento che, per definizione, dovrebbe essere privato e famigliare. Sono solo due esempi di una tendenza sicuramente più ampia, che riguarda tutti: la narrazione delle nostre vite private sui social sta diventando sempre più pervasiva e segue logiche sempre più simili a quelle del mercato dell’intrattenimento.
La spettacolarizzazione della vita privataCiò che prima restava nell’ambito dell’intimità - o quanto meno in quello famigliare - oggi viene sempre più spesso condiviso e consumato sui social media come un contenuto pubblico. Dalla celebrazione di matrimoni e altri riti come battesimi e cresime, all’annuncio di gravidanze, alle tappe di crescita dei figli, al lutto, il confine tra privato e pubblico si sta progressivamente dissolvendo nello spazio digitale.

Il sociologo Zygmunt Bauman descrive questo fenomeno come società confessionale: secondo Bauman i social media ci incoraggiano a mettere in scena la nostra vita privata, con le sue emozioni, esperienze, relazioni, in una dinamica per cui il fatto di apparire ed essere riconosciuti diviene necessario per dare valore a noi stessi e agli eventi che viviamo. In questo modo, ogni gesto personale diventa una forma di visibilità sociale, mentre l’esposizione costante è quasi una necessità per sentirsi socialmente valorizzati.
La società confessionaleSe questa dinamica influenza ormai la vita di quasi tutti gli utenti dei social media, per influencer e content creator il confine tra privato e pubblico diventa ancora più sfumato e complesso. Basta guardare esempi come quello di Candice King: il momento intimo della scoperta di una gravidanza diventa spettacolo, visibile e commentabile da milioni di persone. La condivisione della vita personale diventa infatti strumento di lavoro - un contenuto da produrre, narrare e diffondere secondo logiche professionali. Ogni gesto, esperienza, emozione può tradursi in visualizzazioni, follower, engagement e, di conseguenza, in guadagno economico.
In questo contesto, la spettacolarizzazione non è più una scelta privata, ma una componente integrante del lavoro digitale: le emozioni e i momenti intimi vengono messi in scena, confezionati e talvolta monetizzati, rendendo difficile distinguere dove finisca la vita reale e inizi il contenuto pensato per il pubblico.
I Me contro Te, con il loro matrimonio, portano questa dinamica all’estremo: dalla vita privata al racconto sui social, fino alla celebrazione pubblica e a pagamento, Luì e Sofì trasformano un rito tradizionalmente intimo e famigliare in un vero e proprio evento-spettacolo, accessibile a chi può pagare. L’esposizione digitale costante diventa così onnipresente da spostarsi in una dimensione ibrida online-offline: un matrimonio-spettacolo pubblico tenuto nella vita “offline” ma che avrà comunque una risonanza digitale estrema, che moltiplicherà sia esposizione che guadagni.
La monetizzazione delle emozioni: le “emodities”In questa performance continua, in cui non solo pubblico e privato, ma anche autentico e artificiale si mischiano e diventano indistinguibili, le emozioni non rimangono dei fenomeni interiori, ma diventano asset di mercato. Si tratta delle cosidette “emodities”, le emozioni trasformate in merce analizzate dalla sociologa Eva Illouz: nel capitalismo contemporaneo, esperienze affettive, legami sentimentali e persino rituali di vita - come un matrimonio - vengono strutturati, venduti e consumati come veri e propri prodotti di consumo.
E così la dimensione economica collega sentimenti e guadagno, desiderio di approvazione e valore economico: una trasformazione che investe tanto i rapporti interpersonali quanto le forme di narrazione pubblica di sé. Candice King diventa un esempio di questo fenomeno: l’emozione della gravidanza, un evento profondamente personale, è veicolata attraverso una sponsorizzazione, trasformandosi in un contenuto con valore economico oltre che emotivo.
Questo quadro diventa ancora più complesso quando il pubblico è particolarmente giovane e impressionabile. Se Candice King parla a un pubblico prevalentemente adulto, i Me contro Te, con la loro base di fan composta in larga parte da bambini e pre-adolescenti, operano in un contesto in cui la distinzione tra intrattenimento, vita privata e contenuto commerciale può risultare ancora meno chiara. In un pubblico così suscettibile, la spettacolarizzazione e la monetizzazione delle emozioni hanno anche un impatto educativo e psicologico, influenzando la percezione di cosa significhi condividere la propria vita e attribuire valore alle emozioni. Per questo motivo, l’uso di queste dinamiche da parte di creator con un seguito così giovane porta con sé una responsabilità aggiuntiva: rendere trasparenti i confini tra intrattenimento, pubblicità e vita reale e aiutare i giovani a sviluppare consapevolezza critica nei confronti dei contenuti che consumano.
Social, intimità e responsabilitàIn definitiva, i casi di Candice King e dei Me contro Te non sono episodi isolati, ma esempi di una tendenza più ampia: la vita privata e le emozioni vengono sempre più spesso trasformate in contenuti pubblici e in strumenti di guadagno. Come mostrano Bauman e Illouz, la spettacolarizzazione e la monetizzazione del privato non riguardano solo influencer e creator: sono dinamiche che influenzano l’intero ecosistema dei social, dove apparire e condividere emozioni è diventato parte integrante della nostra esperienza digitale.
Se da un lato i social media offrono strumenti di connessione, condivisione e visibilità senza precedenti, dall’altro il loro uso comporta responsabilità e consapevolezza: la linea tra pubblico e privato, tra autentico e costruito, può facilmente sfumare. In particolare, quando a essere coinvolto è un pubblico giovane, è fondamentale guidare con trasparenza e criterio l’esperienza online, affinché la condivisione di emozioni e momenti di vita resti significativa e non diventi solo merce di consumo.
Luce



