«Ecco come mi hanno accoltellato in Kenya. E perchè li ho perdonati»

Parla la 47enne travolta dagli insulti sui social per aver perdonato i suoi aggressori
Simona Colosini, 47 anni, ha vissuto una brutta avventura in Kenya, a Watamu, uno dei paesi sulla costa più frequentati dai turisti. Aggredita e minacciata con i machete dai marinai che, quella stessa mattina, l'avevano accompagnata per un giro in barca. Ha rischiato la vita, quando uno dei malviventi ha minacciato di ucciderla, dopo averla rapinata di tutto quello che aveva con sè. Ma il «capo» della banda l'ha salvata con un cenno del capo, dicendo semplicemente di no, e questo lei continua a ricordarlo come un segno di speranza in mezzo a tutto quell'orrore che ha dovuto subire. Come racconta in questa video-testimonianza su Facebook, è riuscita alla fine a scappare, ma le hanno tirato dietro un machete che l'ha colpita alla spalla ed è rimasta ferita. Quando è tornata a Mantova, dove lavora in una banca, nei mesi di convalescenza, è cresciuto in lei il desiderio di avere giustizia. Per questo è poi tornata in Kenya dove ha rintracciato il «capo» che le aveva salvato la vita e ha deciso di aiutarlo pagandogli un corso di italiano. L'ultimo capitolo della storia lo scrivono i «leoni da tastiera» che l'hanno coperta di insulti sui social per la sua decisione di perdonare gli aggressori. Lei li ha denunciati: i soldi di un eventuale risarcimento andranno, ha deciso, ai bambini poveri del Kenya.
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