Doppia preferenza di genere anche in Puglia: Emiliano promulga le modifiche alla legge elettorale regionale

La Puglia introduce ufficialmente la doppia preferenza di genere. Con la promulgazione della Legge Regionale 5/2025, firmata dal presidente Michele Emiliano, viene riscritto l’articolo 7 della legge elettorale regionale, introducendo un sistema che consente agli elettori di esprimere fino a due preferenze, a condizione che siano per candidati di sesso diverso appartenenti alla stessa lista. La riforma, che punta a rafforzare la parità di genere nella rappresentanza consiliare, sarà pubblicata nei prossimi giorni sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia.
Parità di genere nelle liste e nella preferenzaCon la nuova norma, tutte le liste elettorali per il rinnovo del Consiglio regionale dovranno rispettare criteri più stringenti di equilibrio di genere, promuovendo una presenza femminile significativa e non più marginale. L’elettore potrà scrivere sulla scheda due nomi, purché uno sia di donna e uno di uomo. Qualora venga espressa la doppia preferenza a favore di candidati dello stesso sesso, la seconda preferenza sarà annullata.
Una scheda elettorale ridisegnataLe modifiche non riguardano solo le modalità di voto ma anche la grafica della scheda elettorale, che verrà adeguata per consentire la scrittura delle due preferenze. Accanto a ogni simbolo di lista, sulla destra, saranno presenti due righe tratteggiate, dove gli elettori dovranno indicare cognome o nome e cognome dei candidati prescelti.
Un passo atteso e necessarioL’introduzione della doppia preferenza di genere rappresenta un passo atteso da tempo, in linea con quanto già avviene in molte altre regioni italiane. Una misura che ha l’obiettivo di superare gli squilibri storici nella rappresentanza politica e favorire una partecipazione più equa tra uomini e donne alla vita pubblica.
La riforma arriva anche in risposta a una crescente pressione sociale e politica che chiede maggiore inclusione e attenzione alla rappresentanza di genere. La Puglia si adegua così ai principi sanciti dalla Costituzione e alle raccomandazioni europee, segnando un ulteriore passo verso una democrazia più paritaria ed equilibrata.
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