Vlahovic offerto allo United: la risposta dice tutto! E il Milan si difende

INVIATO A HERZOGENAURACH - Resta il numero nove, come ama ricordare. Ma chissà ancora per quanto. Il tempo passa, i giorni si sommano, la finestra di mercato si riduce. Ma no, uno sblocco non arriva, ancor meno per Dusan Vlahovic. L’attaccante è a Herzogenaurach con uno spirito diametralmente opposto a un anno fa, quando l’idea di tutti e in particolare di Thiago Motta era quella di dargli nuova linfa, più forza, coccole per poi pungolarlo, per tirare fuori l’orgoglio - che non è mai mancato - e trasformare quest’ultimo nella benzina in grado quindi di accendere la fiamma del grande centravanti. È passata una stagione e Dusan non solo è rimasto il punto interrogativo di sempre, semmai si è fatto una questione totalmente irrisolta. Perciò irrecuperabile. Le voci delle ultime ore hanno aumentato la necessità di cambiare pagina, e un po’ per tutti: di nuovo in questo weekend, DV9 è stato proposto da alcuni intermediari pure al Manchester United, da cui la risposta è stata ben distante da quanto auspicato, ma non diversa da ciò che si attendeva.
Dopo un’annata trascorsa con Old Trafford a vivere la maledizione attaccanti, con Hojlund e Zirkzee che non giravano, l’intenzione del board dei Red Devils è quella di andare sul sicuro. Dunque Benjamin Sesko come primo obiettivo. E non Vlahovic, considerato eventualmente una scommessa da ultime ore, una possibilità (remota) se proprio non dovesse sbloccarsi nulla. Pertanto? Nulla che altre trattative non abbiano in fondo già registrato: opzione rispedita al mittente, e mittente, cioè chi lavora all’affare in uscita, adesso nuovamente alla ricerca di una sistemazione, da calibrare poi sulle aspettative e sull’ambizione della punta. Non esattamente aspetti secondari. Nel frattempo, l’ex Fiorentina lavora con la consapevolezza di non poter fare altrimenti. L’obiettivo è raggiungere una squadra che possa soddisfarlo dal punto di vista economico e degli obiettivi stagionali, e tra le proposte più o meno concrete arrivate fino ad adesso sul suo tavolo, l’unica con un grado di attenzione al di là di una reazione abbozzata è stata quella del Milan.
Del resto, i rossoneri lo accontenterebbero sull’ingaggio, con una proposta da 6 milioni totali all’anno. Ciò che rimane sarebbe però da comporsi. Intanto con la buonuscita richiesta, e proprio ai bianconeri: 10 milioni per togliere il disturbo. Poi ci sarebbe da trovare l’accordo tra i due club, oggi comunque lontano dall’essere concretizzato: Tare arriva fino a quota 10, a questa cifra vorrebbe aggiungere possibilmente un giocatore, tra quelli in esubero a Milanello. Una mossa distensiva, più che un’offerta vera e propria. E un modo, in particolare, per dimostrarsi attivi sul fronte Dusan, perché il vento del calciomercato cambia all’improvviso e non ci si può trovare impreparati davanti alle possibili beffe. Lo sa bene la Juventus, che aspetta Kolo Muani in ritiro in Germania per evitare inserimenti inglesi (tipo Tottenham): Randal fino a ieri era ancora a Parigi, ad allenarsi tra gli esuberi in attesa di una chiamata che potrebbe arrivare presto. E che aprirebbe definitivamente un nuovo ciclo, chiudendo al contempo quello più surreale: ingaggi monstre, prestazioni piccole.
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