Marc Marquez vince anche il Gp d'Ungheria. Sul podio Acosta e Bezzecchi

Marquez per dieci. Nessuno fa saltare il banco: vince sempre Marc, al decimo timbro stagionale (il settimo di fila), davanti alla Ktm di Pedro Acosta (+4’’314) e a un combattivo Marco Bezzecchi (+7’’488), al terzo podio consecutivo. È la Ducati la nuova regina d’Ungheria: anche il Balaton Park vede rosso. Lo sventola il solito matador di un mondiale già contabilizzato. “Non svegliatemi”, commenta Marquez con gli occhi che gli sorridono. Lo spagnolo fa lievitare l’abisso col resto degli inseguitori: 455 punti, +175 sul fratello Alex – caduto – e +227 su Pecco Bagnaia, nono al traguardo.
Buona prova di BezzecchiQuasi per evitare di annoiare il pubblico con la solita fuga, in avvio Marc ha concesso l’illusione di poter essere battuto, lasciando che Bezzecchi – terzo con l’Aprilia – e Franco Morbidelli – sesto con la Ducati VR46 – lo infilzassero nelle prime curve, dove Marquez ha pure tamponato Bez (“ti ho sentito dietro”, ha scherzato l’azzurro con lo spagnolo nel post gara). Ma il tentativo d’insubordinazione non è durato troppo. Dopo qualche giro, la gomma morbida dei fuggitivi ha iniziato a presentare il conto, mentre le medie di Marc entravano in funzione. Se la resistenza di Morbidelli non è andata oltre una staccata, quella di Bezzecchi ha fatto sudare Marquez, che – dopo una serie di sorpassi e incroci di traiettoria – ha dovuto studiare, per qualche giro, il modo più efficace per sedersi di nuovo sul trono. “In partenza ho toccato Bez sul retro, per fortuna non siamo caduti”, dice lo spagnolo. “Poi ho avuto pazienza, la gomma media ha cominciato a funzionare dopo qualche giro, allora ho attaccato”.
Bezzecchi: “Gara fantastica”Soddisfatto anche il riminese: “Una gara fantastica, ho dato il massimo, anche se non avevo un passo sufficiente per vincere”. Tanto che Marco ha dovuto cedere pure la seconda posizione, conquistata dal baby fenomeno Acosta, in rimonta dal settimo posto dopo un sabato da incubo. Il ventunenne spagnolo, a fine corsa, ha mandato un bacio al cameraman che sabato ha rischiato di centrare in pieno dopo una caduta. Il circuito ungherese certifica poi la rinascita del campione del mondo Jorge Martin (Aprilia), quarto (partiva sedicesimo), autore di una splendida risalita in una pista dal sorpasso proibito. Certo, lo spagnolo ha beneficiato anche dei tanti scivoloni di giornata, come quello di Enea Bastianini (scattato quarto su Ktm Tech3), che al primo giro s’è preso un grosso spavento, finendo in mezzo alla pista. E ancora il forfait immediato di Fabio Di Giannantonio (terzo in qualifica), che, prima della partenza, ha dovuto cambiare moto per via di alcuni problemi tecnici, risalendo da ultimo a quindicesimo.
Bagnaia, profondo rossoSi conferma – dopo la grande Sprint del sabato – Luca Marini (Honda), quinto davanti a Morbidelli. Settima la Ktm di Brad Binder, che tiene dietro la Ktm di Pol Espargaró. Nona l’altra rossa, quella di Pecco Bagnaia, scattato tredicesimo. La sensazione, per l’azzurro, è che più di questo non si possa fare, come testimoniano i tanti errori durante le staccate: un taglio di curva gli è anche costato la penalità di un giro lungo. Chiude la top 10 la Yamaha di Fabio Quartararo. Grande delusione, infine, per entrambe le Ducati Gresini: cade subito Alex Marquez, che poi risale quattordicesimo, e poco dopo il compagno di squadra Fermin Aldeguer, sedicesimo.
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