Ischia, ecco l’attaccante: Salvatore Manfrellotti


Ci sono momenti in cui il silenzio vale più di una corsa alla notizia. E così, in ossequio a quella vecchia regola non scritta che invita a non turbare la vigilia di una gara importante, abbiamo scelto di non diffondere anzitempo la notizia dell’arrivo del nuovo attaccante nonostante avessimo già dato, in conferenza stampa, qualche “spoiler”. Qualcuno ha preferito bruciare i tempi, ma la sostanza non cambia: martedì sbarcherà sull’isola Salvatore Manfrellotti, attaccante di esperienza e di categoria, pronto a indossare la maglia gialloblù dopo il saluto di Bertomeu.
E Manfrellotti ha scelto la via più onesta e umana: quella del cuore. Manfrellotti, dopo poche settimane ad Acireale, ha annunciato ieri sui social dell’Acireale il suo addio alla squadra granata. Parole sincere, che raccontano più di un trasferimento, ma la decisione di un padre prima ancora che di un calciatore.
“Devo far ritorno a casa. Avevo accettato Acireale con grande entusiasmo, per rilanciarmi in una piazza che conoscevo e che mi aveva portato tanta fortuna in passato. Ma, come detto, devo far ritorno a casa perché devo stare vicino ai miei figli, che è la cosa più importante in questo momento.” Con queste frasi, l’attaccante napoletano ha voluto salutare la tifoseria acese, ringraziando società e compagni per la breve ma intensa parentesi vissuta in Sicilia.
Dietro quel “ritorno a casa” c’è l’Ischia, che lo accoglierà martedì al “Mazzella” per il primo allenamento. L’attaccante, classe ’92, 183 centimetri, destro naturale, porta con sé un bagaglio di oltre 300 presenze e 70 reti in Serie D. Ha indossato le maglie di Savoia, Pomigliano, Noto, Puteolana, Gioiese, Frattese, Agropoli, Real Normanna, Roccella, Sarnese, Acireale, Roma City, Nardò, Bisceglie, Messina, Portici, Angri, Nola e Città di Sant’Agata.
Con l’Ischia, Manfrellotti ritroverà il profumo del mare di casa e la possibilità di rimettersi al centro del progetto tecnico gialloblù, in un campionato che chiede risposte immediate. E stavolta, più che un trasferimento, sembra davvero un ritorno alle origini.
Il Dispari