Gesto tecnico nato a Udine inserito tra le valutazioni della ginnastica ritmica

Il panorama della ginnastica ritmica internazionale si arricchisce di un nuovo gesto tecnico nato a Udine: l’Arabesque con rotazione a 360°, ora ufficialmente riconosciuto e inserito nel codice dei punteggi. Questo movimento innovativo, che prevede la gamba posteriore sollevata orizzontalmente e il busto flesso all’indietro, è stato denominato “The Dragas” dalla Federazione Internazionale di Ginnastica. L’elemento porta il nome di Tara Dragaš, l’atleta dell’Associazione Sportiva Udinese (ASU) che lo ha eseguito per la prima volta durante la Coppa del Mondo di Milano dello scorso luglio.
Grazie a questo risultato, Tara Dragaš fa il suo ingresso nella storia della disciplina, diventando la terza italiana, dopo Alexandra Agiurgiuculese e Sofia Raffaeli, a dare il nome a una difficoltà corporea.
Il comitato tecnico ha inserito ufficialmente il “The Dragas” nell’Appendice 3 del codice dei punteggi, che raccoglie le difficoltà intitolate alle ginnaste. L’elemento avrà un valore base di 0.4 punti, con un bonus di 0.2 punti per ogni rotazione aggiuntiva. Sarà valido a partire dai prossimi Mondiali di Rio de Janeiro, dove Tara è attesa per replicare il suo innovativo movimento.
“Siamo estremamente orgogliosi di Tara. Dare il nome a un elemento è un onore riservato a pochissime atlete nel mondo. Tara rappresenta il futuro della ginnastica ritmica italiana”, ha commentato il presidente di ASU, Alessandro Nutta, sottolineando l’importanza di questo traguardo per l’intera associazione.
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