De Canio e il Lecce: «Mi fido di Corvino»

Lunedì il Lecce partirà per raggiungere Bressanone, dov’è in programma il ritiro precampionato nel quale Eusebio Di Francesco ed i componenti del suo staff getteranno le basi per l’annata 2025/2026. Continueranno ad impostare il discorso tecnico-tattico che hanno iniziato a proporre ai calciatori nei primi giorni di allenamento svolti nel Salento ed al contempo approfondiranno la conoscenza dei singoli giocatori, per quel che riguarda le caratteristiche, ma anche dal punto di vista caratteriale.
Gigi De Canio ha effettuato due ritiri precampionato da allenatore del Lecce, nel 2009/2010, in vista del torneo cadetto, poi vinto, e nel 2010/2011, nell’ottica della partecipazione alla massima serie, conclusasi con la permanenza. «Un tempo si era soliti dire che in questa fase si mette fieno in cascina nell’ottica di lungo periodo, con riferimento soprattutto alla preparazione atletica - afferma il trainer materano - Ora le cose sono cambiate, per quel che riguarda la metodologia, che si è evoluta alla luce delle mutate conoscenze e dell’esistenza di nuove tecnologie. L’importanza del periodo trascorso in ritiro, però, è sempre la stessa perché permette a staff e calciatori di avviare il percorso, di chiarire ed approfondire gli aspetti del sistema di gioco, di conoscersi, di cementare il gruppo ed anche di fare emergere eventuali criticità».
Con il mercato aperto oltre l’inizio del campionato, il gruppo che va in ritiro rischia di cambiare fisionomia sino alla fine della campagna acquisti-cessioni: «È una delle tante anomalie del sistema. Tutti vorrebbero regole diverse, ma non vengono mai cambiate. Comunque, società e staff tecnici sono abituati ad operare in un simile contesto. Per quanto riguarda il Lecce, penso che il responsabile dell’area tecnica Corvino ed il direttore sportivo Trinchera effettueranno solo alcuni ritocchi. Non ritengo che ci saranno stravolgimenti dell’organico. Inoltre, c’è da starne certi che hanno le idee ben chiare su come muoversi. Il management del sodalizio salentino non è abituato a lasciare qualcosa al caso». De Canio indica un aspetto che, a suo parere, garantisce un vantaggio alla compagine giallorossa: «L’area tecnica ha una propria idea di gioco ben precisa e quando deve operare le scelte, del trainer come dei calciatori, si muove su questo solco, puntando su chi può sviluppare al meglio il canovaccio. L’allenatore poi ci mette del suo, ma c’è una continuità e gli atleti che già hanno giostrato con un certo modulo ed applicato taluni principi tattici traggono giovamento da questa circostanza».
Ad oggi, il Lecce ha ingaggiato il 17enne Francesco Camarda e gli “sconosciuti” Christ-Owen Kouassi, 22 anni, e Matias Perez, 20 anni. Il sodalizio salentino ha una strategia ben precisa: «Il centravanti è un prodotto del vivaio del Milan ed ha fatto parlare molto di sé per essere arrivato giovanissimo in serie A ed in Champions League. L’età non costituisce un ostacolo se c’è la qualità. Kouassi e Perez non sono noti ai tifosi e alla maggior parte degli addetti ai lavori perché si sono messi in luce in altre realtà calcistiche. Se Corvino li ha voluti in maglia giallorossa, però, significa che hanno potenzialità. Bisognerà dare loro in tempo di calarsi in un contesto che, per uno straniero, è del tutto nuovo. Non solo sul piano del gioco, ma anche ambientale».
IL DOPO BRESSANONE Al ritorno dal ritiro, è previsto che la squadra si alleni nel centro sportivo di proprietà che è in via di realizzazione, in quanto saranno pronti un primo campo e le relative infrastrutture: «Questo è un aspetto di grande rilievo per la vita di un club e dei suoi calciatori. Per chi si allena significa avere una casa propria. Può sembrare strano, ma fa una differenza enorme perché accresce il senso di appartenenza, di identificazione. A certi livelli è necessario avere un impianto simile. Il resto, per fare sentire la maglia come una seconda pelle, lo fanno la città e la gente ed in questo Lecce, con le sue bellezze, la sua dimensione a misura d’uomo, la sua gastronomia, ed i salentini, con il loro modo di essere e con la loro passione, assolvono benissimo questo compito».
La Gazzetta del Mezzogiorno