Cerofolini fa l’ambizioso, parola al nuovo portiere: «Ho vissuto la serie A, la inseguirò con il Bari»

Il vento di novità che soffia sul ritiro di Roccaraso porta con sé entusiasmo, aspettative e volti nuovi pronti a scrivere una nuova pagina della storia biancorossa.
Tra questi, spicca quello di Michele Cerofolini, il nuovo portiere del Bari, arrivato agli ordini di mister Fabio Caserta dopo l’esperienza maturata nella scorsa stagione con la maglia del Frosinone. Classe ‘99, cresciuto nel vivaio della Fiorentina, Cerofolini è uno di quei profili che uniscono talento, determinazione e una buona dose di esperienza, nonostante la giovane età.
Il suo arrivo rappresenta una scelta precisa della società, che punta su un estremo difensore moderno, reattivo tra i pali e abile nel gioco con i piedi, qualità ormai imprescindibili nel calcio contemporaneo. Cresciuto nelle giovanili viola, è transitato anche da Cosenza, Casertana, Reggiana e Alessandria. Prima di approdare a Frosinone due anni fa. In Puglia, registra anche una breve parentesi con la maglia del Bisceglie con tredici presenze nella C 2018/19 per undici gol subiti e sei clean sheet.
Il ritiro abruzzese è il palcoscenico ideale per iniziare a costruire l’intesa con i compagni e assimilare i dettami tattici del nuovo allenatore, in vista di una stagione che si preannuncia intensa e ricca di sfide. Cerofolini, consapevole del peso della maglia che indossa, si è detto pronto a raccogliere la responsabilità di difendere i colori del Bari, con l’ambizione di contribuire al raggiungimento degli obiettivi stagionali. In un gruppo che sta prendendo forma giorno dopo giorno, il portiere toscano vuole ritagliarsi un ruolo da protagonista, mettendo a disposizione la sua grinta e la sua voglia di emergere.
Incontrato al termine di una delle prime sedute di allenamento a Roccaraso, tra sorrisi, sudore e tanta voglia di fare bene, Cerofolini si racconta nella sua prima intervista da giocatore del Bari: «Sono contentissimo di esserci. Appena è arrivata la chiamata, non ho tentennato un secondo. Sono super felice e carico di vestire i colori biancorossi - attacca il numero uno di origini aretine -. Appena arrivato in città, ho subìto captato l’affetto dei tifosi e la vicinanza alla squadra. Ho percepito che la città si farà sentire e sarà sempre accanto alla squadra».
Da mettere in conto il senso di responsabilità di difendere una porta importante come quella dei pugliesi: «Il compito più difficile del nostro ruolo di portieri è proprio quello di caricarsi di un peso, sapendo di avere alle spalle una piazza grande e di valore, attaccata alla squadra. Non tutte le squadre di B godono della carica tipica della tifoseria del Bari». Dovere che si traduce nel mettere in pratica caratteristiche specifiche sul piano tecnico e del temperamento. Cerofolini non si tira indietro: «Mi sento un giocatore abbastanza dinamico, bravo tra i pali e nell’uno contro uno. Queste, penso, siano le mie doti principali in campo - puntualizza nella personale autovalutazione -. Fuori dal rettangolo verde, ritengo di essere un ragazzo solare che scherza molto. Sempre positivo, vivo per la famiglia. Semplice direi. Appena posso, oltre al calcio, cerco di appagare altre passioni. Quando il tempo libero me lo permette, corro subito a guardare i bolidi della Moto Gp o le auto della Formula Uno».
Passioni che nascono da lontano, come quella di giocare tra i pali. Un esperimento nato per caso, quasi come forma di accondiscendenza di stampo familiare. Una scelta tutt’altro che scontata: «Devo ringraziare mio fratello. È stato lui ad obbligarmi ad andare in porta perché, da bambini, essendo io il minore, ero quasi costretto ad assecondarlo. Da questa costrizione ne è venuta fuori una passione. Da lì è nato tutto». Dopo gli inizi, in carriera è riuscito a raggiungere la vetta della serie A. Un traguardo significativo da conservare nello scrigno più prezioso: »I ricordi sono bellissimi. L’esordio nella massima serie non si dimentica mai. Un palcoscenico unico che trasmette emozioni indescrivibili. Non tutti hanno la fortuna di arrivarci. Io l’ho avuta. Ora purtroppo è un obiettivo tornarci». Missione da compiere, possibilmente, con la maglia del Bari: «Tornare in A è per me un obiettivo concreto - afferma con decisione Cerofolini - perché, alla fine, chiunque giochi a calcio ambisce al massimo. Io, da sportivo, punto a tornarci e a rimanerci».
Imperativo che cammina di pari passo con la volontà e la capacità di mettere in pratica i dettami di mister Caserta e le istruzioni dei suoi diretti collaboratori. Cerofolini sottoscrive oneri e onori di queste richieste: «Mister Caserta vuole un calcio propositivo. Nello specifico, a noi portieri chiede di far partire l’azione dal basso, di mantenere il possesso ed essere propositivi a nostra volta. Essere, in pratica, portieri dinamici». «Sta nascendo un grande Bari - prosegue -. I nuovi acquisti che sto vedendo giocare in questi primi giorni di ritiro ci daranno una grossa mano. I ragazzi che invece già c’erano sono pronti per la categoria. Secondo me, potremo disputare una bellissima stagione». Proposito stimolante facendo i conti con un torneo di B sempre faticoso e complesso: «Ci sarà da lottare ogni partita. Nessun campo è scontato, specialmente in trasferta. Il Bari potrà dire la sua. Ne sono convinto. Il mio motto? Non ne ho uno in particolare. In ogni situazione e difficoltà che affronto, cerco sempre di trarne l’aspetto positivo. Questo mi contraddistingue».
La Gazzetta del Mezzogiorno