Caserta e il Bari: «Pressione? No, una chance»

Il vento fresco di Roccaraso soffia sulle prime pagine della nuova stagione biancorossa. È qui, tra i boschi d’Abruzzo, che Fabio Caserta muove i primi passi da allenatore del Bari. Dopo la presentazione ufficiale, il nuovo tecnico barese sceglie i microfoni della radio del club per la sua prima vera uscita pubblica, tracciando le linee guida del suo progetto. «Ho trovato un gruppo ricettivo, motivato, con voglia di lavorare», dichiara ai microfono di Telebari il mister di origini reggine lasciando trasparire un cauto ottimismo. «Credo molto nel rispetto dei ruoli e devo far sentire tutti i ragazzi importanti. Mi piace partecipare alle fasi dell’allenamento, come nel torello di oggi (ieri, ndc)», continua.
Ventotto i calciatori agli ordini del mister. Diversi i volti nuovi. Altri appartengono alla vecchia guardia. Tutti membri della stessa truppa con Caserta al timone di un cantiere ancora aperto. Nuovi innesti sono attesi a breve, come promesso dal presidente Luigi De Laurentiis. Intanto, Caserta osserva, valuta, costruisce. L’obiettivo? Dare un’identità forte ai Galletti e riportarli a lottare con ambizione in una serie B che si preannuncia più agguerrita che mai. Il ritiro è appena cominciato, ma l’aria che si respira è già quella delle grandi sfide. Il Bari vuole farsi trovare pronto, e il suo nuovo condottiero ha le idee chiare: «L’impatto con la piazza è stato positivo. Ho visto grande attaccamento e affetto attorno alla squadra», le parole del tecnico al termine della cena con la squadra. Gruppo col quale si è soffermato nel post allenamento: «Ho trovato un Gytkjær generoso. Sta bene e vuole sacrificarsi per la squadra, nonostante l’età. Gli ho già spiegato alcune richieste tattiche. Moncini lo conosco meglio. Sibilli è molto duttile. Pagano ha potenzialità enormi e può recitare più ruoli. Sfrutterò i prossimi giorni per parlare singolarmente con i ragazzi. Dobbiamo accorciare i tempi del lavoro. Trovare un centrocampista con caratteristiche offensive sarebbe molto comodo».
Caserta e il modulo in testa: «Parto dai giocatori in rosa. Il sistema di gioco offre l’idea di quello che vuole fare la squadra. Credo nelle caratteristiche dei miei uomini. Identità che capisci solo quando li alleni».
«Vivo con serenità la piazza di Bari - aggiunge -. Pressione? Una parola che non voglio sentire. Faccio il lavoro più bello al mondo. Bari è un’opportunità grandissima da sfruttare. Il nostro campionato inizia qui dal ritiro. Dobbiamo creare la mentalità di una squadra che vuole il massimo in ogni partita. E per farlo, si inizia da quello che si fa in settimana. Ci faremo rispettare in tutti i campi d’Italia. Sogno un San Nicola pieno».
Una battuta anche col padrone di casa, il sindaco di Roccaraso Francesco Di Donato: «Quello col Bari - dice - è un matrimonio voluto e cercato che continuerà per tanto tempo. Siamo legatissimi a Bari e al Bari, che di sicuro torneranno grandi. Adesso ci aspettiamo i tifosi biancorossi. Dobbiamo fare squadra insieme, perché vogliamo tutti bene a questa società. Con Caserta siamo stati insieme giorni fa. Un tipo ambizioso. Vuole portare il Bari dove merita».
La Gazzetta del Mezzogiorno