Alex Schwazer marcia nel calcio: sarà consulente del Sudtirol in serie B

In marcia verso il mondo del calcio, Alex Schwazer arriva fino in Serie B. Inizia la collaborazione tra la medaglia d’oro di Pechino 2008 e il Sudtirol, il club altoatesino guidato da Fabrizio Castori. Un traguardo importante per il quarantenne marciatore italiano, che di strada — per lo meno stavolta — non dovrà farne troppa: nato a Vipiteno e residente a Calice insieme alla moglie Kathrin Freund e ai figli, Schwazer assisterà la squadra di Bolzano, distante appena un’ora di macchina da casa.
Il ds Bravo: “Alex umile e competente”Un legame strettissimo con il suo territorio, che ha spinto il direttore sportivo del club Paolo Bravo a coinvolgerlo nel team: “Da anni veniamo in ritiro vicino a Vipiteno, dove Alex è nato e vive. Lo abbiamo conosciuto e abbiamo iniziato a parlare seriamente d’una collaborazione lo scorso inverno. Alla fine abbiamo iniziato a fare sul serio", racconta. "Di lui – prosegue Bravo – ci ha stupito l’umiltà e la passione con cui si è sempre mostrato, ma soprattutto la competenza nell’analisi dei dati e nelle scelte da fare a seconda di ciò che i numeri indicavano. È chiaramente un esperto nella materia e ci ha coinvolto subito nelle sue disamine".
Sarà consulente per la preparazione fisica dei giocatoriUn vero e proprio consulente per la preparazione fisica dei calciatori: dalla progettazione al monitoraggio dei programmi di allenamento, l’obiettivo di Schwazer è ottimizzare le prestazioni dei giocatori. L’ultimo capitolo di una carriera infinita, passata dall’oro alle Olimpiadi di Pechino alla squalifica per doping (2012) nel giro di quattro anni, che hanno segnato il futuro del campione. Mancato l’appuntamento con Londra 2012, l’obiettivo di partecipare ai Giochi di Rio 2016 viene mancato per una nuova positività.
Le note vicende dopingNe segue una battaglia legale, conclusa nel 2021 con il gip del Tribunale di Bolzano che ha dato ragione a Schwazer, disponendo l'archiviazione del procedimento penale per "non aver commesso il fatto", ritenendo "accertato con alto grado di credibilità razionale" che i campioni di urina fossero stati “alterati allo scopo di farli risultare positivi e, dunque, di ottenere la squalifica e il discredito dell’atleta come pure del suo allenatore, Sandro Donati". Ma le vicende legali non hanno mai scalfito la sua voglia di ricominciare, anche stavolta, in un campo – quello da calcio – nuovo per lui. Ancora in marcia, quindi, con l’obiettivo di restarci: “In base alla valutazione che faremo nel tempo, diciamo che si potrebbe pensare a un ingresso in pianta stabile nello staff. Ma questo dipende anche da lui, perché le attività professionali legate alla sua competenza non gli mancano" conclude Bravo.
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