Carlo Conti, 'Pippo da sempre il mio punto di riferimento'

"È difficile dire addio a Pippo Baudo per chi, come me, l'ha ha sempre ammirato, seguito, considerato un faro, un punto di riferimento. Da ragazzo, quando facevo le mie prime cose, mi chiamavano 'Pippuzzo' e quando mi dicevano che 'baudeggiavo' per me era un onore, era come per un calciatore fare riferimento a Maradona. E pensare che poi mi ha chiamato 'collega'". Carlo Conti sa che con la morte di 'Superpippo' "se ne va un pezzo di storia, ma con la consapevolezza che tutto quello che ci ha insegnato resta, così come restano tutti i talenti, i cantanti, i comici che ha scoperto. Come recita il titolo della celebre commedia scritta per lui da Garinei & Giovannini, L'uomo che inventò la televisione, così come la facciamo ancora". Le strade di Conti e Baudo si incrociarono quando Carlo era ancora giovanissimo, "ai tempi della tv dei ragazzi, e poi con il preserale: mi volle come uno di conduttori di Luna Park. Da lì si è cementato fra noi un legame costante, fortissimo. Quando ho chiuso il mio ultimo Sanremo - ricorda Conti - l'ho definito 'baudiano', e lui mi chiamò tutto contento. Del resto il festival ce l'ha insegnato lui, l'ha inventato lui con questa forza, con questa potenza". "Oggi si spegne la televisione, e se ne va un pezzo della mia storia televisiva... Gli sarò eternamente grato come spettatore e come collega", conclude Conti.
ansa