L'argentino Milei amplia i limiti al diritto di sciopero

Giovedì i sindacati argentini hanno reagito con rabbia al decreto emesso dal presidente Javier Milei che limita il diritto di sciopero nei settori dell'istruzione, dei trasporti marittimi e in altri ancora. Il libertario Milei, in un decreto pubblicato mercoledì, ha aggiunto diversi settori all'elenco dei servizi essenziali, i cui lavoratori sono tenuti a fornire un livello sostanziale di servizio durante gli scioperi. Nell'elenco precedente erano indicati come lavoratori essenziali i controllori del traffico aereo, il personale ospedaliero e i lavoratori del settore energetico. Milei ha aggiunto al conteggio anche l'istruzione, la navigazione fluviale e marittima, i servizi portuali, la dogana e le telecomunicazioni. La principale confederazione dei lavoratori, la CGT, ha affermato che il decreto "tenta di cancellare il diritto di sciopero in Argentina in un colpo solo, senza dibattito o analisi preventiva". In precedenza, in caso di sciopero, aziende, sindacati e funzionari pubblici erano tenuti a raggiungere un accordo sul livello di attività da mantenere. In base al nuovo decreto, i lavoratori dei settori elencati dovranno garantire livelli di servizio pari al 75%. Il decreto stabilisce anche una nuova categoria di attività che comprende le aziende edili, di fornitura alimentare e di trasporto, in cui gli scioperanti devono mantenere livelli di servizio del 50% Il mancato rispetto di queste norme potrebbe comportare multe e sanzioni per i sindacati. Matias Cremonte, presidente dell'Associazione latinoamericana degli avvocati del lavoro, ha dichiarato che le nuove norme sono "incostituzionali" perché impediscono ai lavoratori di esercitare il diritto di sciopero. I sindacati hanno indetto una serie di scioperi generali in Argentina da quando l'economista Milei è salito al potere nel dicembre 2023 con un programma di profondi tagli alla spesa pubblica.