Etna, madre protettiva e rimproverante

Negli occhi degli abitanti dell'Etna si legge un misto di paura e affetto per l'ambiente. Nel nord-est della Sicilia, il vulcano più alto e attivo d'Europa ha tutto da temere. Dall'inizio del 2025, ha già eruttato quattro volte, a febbraio, aprile, maggio e di nuovo all'inizio di giugno , eruttando colonne di fumo scuro alte diversi chilometri nel cielo siciliano.
Nei paesi arroccati sulle sue pendici la popolazione nutre per essa «un amore straordinario», come Emanuele Occhipinti ha voluto testimoniare attraverso il progetto «A’Muntagna», realizzato tra il 2018 e il 2023 e oggetto di un libro in fase di ultimazione.
«Le persone vedono l'Etna come un'entità viva, come una madre che le protegge, che abbracciano affettuosamente con il loro sguardo. Una madre che può essere anche severa e minacciosa, ma che non impedisce ai giovani o agli anziani di considerarsi suoi figli», osserva il fotografo 46enne, siciliano lui stesso.
“La fertilità delle sue terre”Attraverso la finestra di una casa, intravediamo una ragazzina spaventata davanti a una stalla; il volto chiuso di un ragazzo di campagna, seduto con la portiera aperta sul davanti di un'auto persa nella nebbia; lo sguardo vigile di un pastore; in una chiesa, delle suore recitano il rosario come per proteggersi dalle intemperie e ottenere la protezione del Signore… Ma percepiamo anche in queste foto la leggerezza della vita quotidiana in una partita a carte al bar del quartiere o attraverso ritratti che ispirano serenità.
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Le Monde