Tassare i più ricchi "ha senso se è globale", dice Macron

A febbraio, i parlamentari francesi hanno approvato la cosiddetta imposta "Zucman", un'imposta minima sulla ricchezza degli ultra-ricchi, ispirata al lavoro dell'economista francese Gabriel Zucman, nonostante l'opposizione della coalizione di governo.
Il suo esame al Senato avrà luogo a giugno, ma la sua potenziale adozione è piuttosto compromessa dalle forze presenti in quest'aula.
"La tassa Zucman ha senso se è globale", ha affermato martedì il presidente francese durante una trasmissione su TF1, ricordando gli sforzi della Francia nell'ambito del G20, guidato dal Brasile, per cercare di imporre una tassa coordinata ai miliardari di tutto il mondo.
"Ecco perché all'epoca ho lottato con il presidente Lula e con il presidente Biden per portare la tassa al livello dell'OCSE", ha affermato Macron, ritenendo illusorio imporre una tassa del genere solo all'interno dei confini francesi.
"Pensi che se solo la Francia imponesse una tassa sui beni di valore superiore a 100 milioni di euro, la gente resterebbe volentieri e si farebbe tassare?" ha chiesto il presidente durante un dibattito con la segretaria generale della CGT Sophie Binet.
Alla risposta affermativa del suo interlocutore, il presidente rispose: "Me li presenti, me li presenti sinceramente".
Non essendo riusciti a raggiungere un accordo su una tassa comune per i miliardari, a novembre i paesi membri del G20 hanno concordato di collaborare maggiormente per tassare "in modo efficace" le più grandi fortune del mondo.
Nice Matin