Progetto Pericle: perché Stérin continua a sfuggire alla commissione d'inchiesta

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Progetto Pericle: perché Stérin continua a sfuggire alla commissione d'inchiesta

Progetto Pericle: perché Stérin continua a sfuggire alla commissione d'inchiesta

Fallito di nuovo! Convocato mercoledì 14 maggio alle ore 11 per rispondere alle domande della Commissione parlamentare d'inchiesta "sull'organizzazione delle elezioni in Francia", il miliardario ultraconservatore Pierre-Édouard Stérin , il cui progetto Périclès di riunire e conquistare idee di destra ed estrema destra è stato rivelato da L'Humanité lo scorso luglio , ha deluso ancora una volta i deputati.

Adducendo "ragioni di sicurezza", questa mattina non si è presentato davanti all'Assemblea, nonostante le "garanzie" fornitegli dal presidente della commissione, il deputato (Renaissance) Thomas Cazenave, e dal suo relatore (LFI) Antoine Léaument. L'imprenditore è stato convocato nuovamente in tribunale martedì 20 maggio alle ore 11.00. In caso di ulteriore defezione, i parlamentari hanno dichiarato che avrebbero intrapreso azioni legali.

Martedì scorso, Thomas Cazenave ha aperto la sessione ricordando come "le audizioni con i rappresentanti di Pericle siano state difficili da organizzare".

Dopo numerose comunicazioni senza risposta, e una prima convocazione fissata per il 23 aprile, poi una seconda per il 6 maggio, a cui ha risposto solo il direttore generale Arnaud Rérolle , lo stesso Pierre-Édouard Stérin ha proposto la data del 14 maggio. Prima di esigere, il giorno prima della riunione, che l'udienza si svolgesse in videoconferenza. Si tratta di qualcosa che i parlamentari non potevano concedere al fondatore di Smartbox, "in così poco tempo e soprattutto sapendo che erano state prese tutte le misure per garantire la sua sicurezza", ha affermato Thomas Cazenave, parlando di una "tattica dilatoria".

Il presidente della commissione ha anche ricordato che "nessuno può evitare la convocazione di una commissione d'inchiesta". L'articolo 6 dell'ordinanza del 17 novembre 1958, che disciplina il funzionamento delle assemblee parlamentari, prevede che chiunque non risponda alla convocazione di una commissione d'inchiesta è punito con due anni di reclusione e con una multa di 7.500 euro.

Dobbiamo combattere l'estrema destra passo dopo passo, argomento contro argomento. Ed è questo che facciamo ogni giorno nell'Umanità.

Di fronte ai continui attacchi di razzisti e fomentatori di odio: sosteneteci! Insieme, facciamo sentire un'altra voce in questo dibattito pubblico sempre più nauseante. Voglio saperne di più.

L'Humanité

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