Festa dell'Umanità 2018: da Josette Audin ad Ahed Tamimi, un'edizione segnata dalle lotte per la libertà e la memoria

Ci sono alcune edizioni del Festival che non dimentichiamo mai. Tanto da diventare un punto di riferimento temporale. Per alcuni, "è l'anno"... si sono sposati in uno stand, hanno partecipato a una festa, hanno incontrato Angela Davis... Per noi, è il 2018.
Quello in cui il lieto fine si è svolto sul palco dell'Agorà alla Fête de l'Humanité, incarnato dalla fragile figura di Josette Audin. L'Agorà ha vissuto momenti magici e applausi fragorosi nel corso degli anni.
Ma niente è paragonabile a questo 14 settembre e all'ovazione che ha accolto questa donna di 87 anni, venuta a condividere con la sua famiglia, sia intima che politica, una vittoria storica: il riconoscimento, il giorno prima, da parte di Emmanuel Macron, del crimine di Stato commesso contro suo marito, Maurice Audin.
Nel 1957, nel pieno della battaglia di Algeri, l'esercito francese torturò e uccise questo giovane matematico comunista anticolonialista, che divenne il simbolo delle atrocità commesse dalla Francia durante la guerra d'Algeria. Tutti...
L'Humanité