Playoff NBA: grazie a Rudy Gobert, il Minnesota elimina Golden State e si qualifica per le finali di conference

I Wolves hanno battuto i Golden State Warriors di Stephen Curry con un francese molto efficiente in attacco. Nell'altra partita della serata, Boston ha ottenuto una sospensione della partita contro New York.
Di Vincent Pialat , il nostro corrispondente a New York (Stati Uniti)Abbiamo trovato Rudy Gobert . Il francese ha sfogato tutta la sua frustrazione realizzando alcune schiacciate che hanno segnato il suo ritorno a una certa efficienza offensiva, dopo essere stato piuttosto discreto dall'inizio dei playoff NBA. Al momento perfetto: la sua squadra, i Minnesota Timberwolves, è riuscita a battere i mediocri Golden State Warriors (121-110) e ad aprirsi così le porte alle finali della Western Conference (4-1).
I Wolves affronteranno la vincente dello scontro Denver-Oklahoma City. Per il Minnesota si tratterà della seconda partecipazione consecutiva a questa fase della competizione, un anno dopo la sconfitta contro Dallas.
Il Minnesota può crederci. Con un tabellone così equilibrato (6 giocatori con più di 10 punti) e una difesa così solida, la squadra del Midwest offre delle garanzie. Anthony Edwards (23) si è limitato (22 punti), ma è comunque diventato il sesto giocatore nella storia della NBA a segnare almeno 1.000 punti nei playoff prima dei 24 anni, dopo Kobe Bryant, Tony Parker, LeBron James, Kevin Durant e Jayson Tatum. In ottima compagnia... "Ciò che ha realizzato, a soli 23 anni, è eccezionale", afferma il suo compagno di squadra Julius Randle.
Rudy Gobert, dal canto suo, è stato come Rudy Gobert: presenza fisica costante nell'area, posizione da torre di controllo che gli permetteva di proteggere l'accesso al cerchio e di prendere numerosi rimbalzi (8), ma anche, quindi, capacità di fare la differenza dall'altra parte del campo (17 punti).
Tant'è che a metà tempo, quando non aveva sbagliato nemmeno un tiro (5/5) e aveva già 11 punti, Shaquille O'Neal , sul set del canale americano TNT, continuava a scherzare sulla sorte del francese: "È Rudy Abdul-Gobert, gli cambieremo il nome", aveva detto l'ex stella, riferendosi alla leggenda Kareem Abdul-Jabbar. Sulla panchina dei Golden State Warriors, Stephen Curry, costretto al riposo forzato, fa una smorfia: ha capito che la sua squadra non andrà oltre.
Nell'altra partita della serata, i Boston Celtics hanno avuto un po' di respiro, vincendo in casa contro New York (127-102). La vittoria è arrivata nel secondo tempo, nonostante l'assenza di Jayson Tatum, che nella partita precedente aveva riportato la rottura del tendine d'Achille e dovrà stare fuori per molti mesi. Questa vittoria permette a Boston di tornare sul 3-2 e di continuare a sperare in questa semifinale della Eastern Conference che vedrà la vincente dello scontro affrontare in finale gli Indiana Pacers.
Prossimo appuntamento venerdì sera (in Francia alle 2 del mattino tra venerdì e sabato) al Madison Square Garden di New York.
Le Parisien