Gli anni del Boccaccio
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Nel 1963, quando il club fu fondato nella periferia di Gand, non vi erano segnali che l'aura del Boccaccio sarebbe diventata leggendaria. L'equivalente belga, nella mitologia delle discoteche, del Paradise Garage, dell'Haçienda o del Palace. Alla fine degli anni '80, la sua pista da ballo attirò un vasto pubblico proveniente dal Belgio, ma anche da Francia e Germania, che si lasciò conquistare dagli stili house e techno ancora in declino. Fu in quello che all'epoca era il più grande club del Nord Europa, con il suo spettacolo laser unico nel suo genere, che nacque il nuovo beat, un mix minimale di musica dance e industrial. Ma non è questo l'unico stile sotto i riflettori di questa monumentale compilation prodotta dagli storici DJ del club Olivier Pieters (che ne era uno residente) e Stefaan Vandenberghe . Su quattro CD o dieci vinili, potrete ascoltare quaranta tracce crude e groovy dei pionieri della techno e della house americana ed europea (da Robert Armani agli LFO, passando per Frank de Wulf e Age of Chance). Come il riassunto di una (pre)storia il cui ritmo risuona ancora oggi.
Libération