Tassare gli ultra-ricchi, Trump... Chi è Gabriel Zucman, l'economista che ha messo Macron al suo posto?

Martedì sera, su TF1, il presidente francese Emmanuel Macron è tornato sulla tassa Zucman, approvata a febbraio dai deputati francesi all'Assemblea nazionale contro il parere del governo. Secondo Emmanuel Macron, questa imposta minima del 2% sulla ricchezza degli ultra-ricchi, ispirata al lavoro dell'economista francese Gabriel Zucman, non è realistica su scala francese.
"La tassa Zucman ha senso se è globale. Per questo ho lottato con il presidente Lula e, all'epoca, con il presidente Biden, affinché venisse applicata a livello OCSE. Pensa che se la Francia imponesse da sola una tassa sui patrimoni di valore superiore a 100 milioni di euro, la gente resterebbe volentieri e si farebbe tassare?" chiese il capo dello Stato.
L'economista 38enne ha risposto sul social media X subito dopo il discorso televisivo del presidente di martedì. Secondo lui, la tassa Zucman non dipende da un accordo globale per essere efficace e non allontanerebbe i ricchi. "L'esilio fiscale in risposta alla tassazione patrimoniale è un fenomeno trascurabile. Semplicemente non esiste uno studio solido che dimostri l'esistenza di flussi massicci di espatrio fiscale", ha spiegato Gabriel Zucman su X.
Quest'ultimo è un piccolo genio dell'economia, puro frutto di formazione francese. Proviene da una famiglia di scienziati e medici. Suo padre è uno specialista nella cura dell'AIDS e sua madre è una ricercatrice. Gabriel Zucman completò i suoi studi nelle classi preparatorie al Lycée Henri IV e si unì all'École Normale Supérieure.
Si descrive come un figlio della crisi finanziaria del 2008. L'economista iniziò il suo primo impiego nel settore finanziario proprio il giorno in cui la bancarotta della bancarotta americana Lehman Brothers. Questa esperienza rappresentò per lui una svolta, a soli 21 anni.
Dodici anni dopo, a soli 33 anni, divenne professore all'Università di Berkeley. Nel 2018, Gabriel Zucam ha ricevuto il premio come miglior giovane economista francese. Ha completato la sua tesi sotto la supervisione di Thomas Piketty. Da allora, il francese ha consigliato importanti esponenti del partito democratico americano durante la campagna elettorale.
Alcuni americani lo hanno accusato di aver importato idee "comuniste" dall'Europa agli Stati Uniti. Di fronte a Donald Trump, invita i paesi del vecchio continente ad adottare un "protezionismo di interposizione", in particolare tassando i grandi gruppi americani.
RMC