"La direzione delle Poste vuole mettere il bavaglio ai sindacati": cinque dipendenti postali del Sud PTT a processo per fatti risalenti allo sciopero del 2014

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Accusati di "invasione violenta" e "violenza" dopo due tentativi di occupare la sede centrale del gruppo postale durante uno sciopero nel 2014, cinque membri del sindacato sono stati convocati davanti al Tribunale penale di Parigi il 12 giugno. Respingono le accuse, sostenendo di essere stati intimiditi dalla direzione, il che potrebbe comportare una condanna a cinque anni di carcere e una multa di 75.000 euro.
Due intrusioni nella sede nazionale, nell'ambito di un movimento sociale. È ciò che la direzione delle Poste definisce una "violazione di domicilio" che, undici anni dopo i fatti contestati, ha portato alla comparizione in tribunale di quattro impiegati postali e di una impiegata postale, attivisti del Sud-PTT di Hauts-de-Seine, convocati a comparire davanti al Tribunale penale di Parigi il 12 giugno. Sono inoltre accusati di atti di "violenza" presumibilmente commessi nella stessa occasione contro l'allora responsabile della sicurezza. Cosa che l'imputato nega costantemente.
Un mese prima di questa convocazione giudiziaria, gli attivisti hanno organizzato una conferenza stampa giovedì 15 maggio, alla quale ha partecipato il deputato Éric Coquerel (LFI), per rendere pubblico un appello di sostegno agli scioperanti, firmato da diverse personalità del mondo sindacale e politico, tra cui il senatore e direttore de L'Humanité Fabien Gay.
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