Wom è stata salvata: in arrivo altre misure / Analisi del redattore multimediale

La scorsa settimana si è conclusa con buone notizie per il settore delle telecomunicazioni nazionale: la Sovrintendenza delle Imprese ha approvato le misure finanziarie necessarie per salvare Wom dal fallimento. Questo operatore, con questa nuova linfa vitale e la freschezza di investitori seri e motivati, ha tutto ciò che serve per reagire e crescere con forza. Il settore delle telecomunicazioni e il Paese hanno bisogno che siano forti e abbiano slancio.
Avere un forte operatore terzo, con quasi duemila dipendenti e più di sei milioni di utenti, garantisce un mercato competitivo che incentiva la creazione di valore per il cliente, qualità del servizio ed esperienze a prezzi accessibili per tutti.
Ora non resta che far entrare in vigore le altre misure e decisioni urgenti per il settore delle telecomunicazioni colombiano. Il governo, attraverso il suo Ministero delle ICT, deve comprendere che questo settore ha bisogno di un approccio equo, perché la situazione è quella che è: una crisi di sostenibilità.
Perché quanto accaduto a Wom non è un caso unico: è il prodotto di una situazione complessa, che interessa l'intero settore, e che richiede azioni e decisioni urgenti e decisive da parte del Ministero delle ICT e della SIC, che devono ancora concretizzarsi.
La fusione tra Movistar e Tigo, in attesa di approvazione da parte della SIC, è un altro caso derivante da questa crisi (due operatori che affrontano problemi di sostenibilità e chiedono di potersi fondere per sopravvivere come entità unificata).
Il valore dei compensi pagati dagli operatori, così come l'uso dello spettro, tra le altre misure, è troppo elevato rispetto a quanto osservato in altri paesi della regione. In diversi paesi, questi canoni vengono addirittura annullati in cambio di maggiori investimenti nello sviluppo delle infrastrutture, nella qualità e nella copertura del servizio.

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Il settore delle telecomunicazioni non ha bisogno di sussidi, di cerotti o di soluzioni specifiche per singole crisi: ha bisogno di una strategia di settore, di una politica pubblica volta a eliminare gli oneri operativi e normativi , in cambio di un settore altamente competitivo che promuova la qualità del servizio e l'accesso democratico per gli utenti su tutto il territorio nazionale.
Un altro argomento urgente da discutere è la questione della "equa condivisione": com'è possibile che aziende come Netflix, Disney, YouTube, TikTok, Facebook, ecc. rappresentino il 70 percento del traffico sui social media senza contribuire con un centesimo?
Ci sono molte decisioni sulla scrivania del Ministro delle ICT. Cos'è successo con il mancato rispetto da parte di Telecall del 5G? La loro politica di affidabilità delle offerte è già stata implementata? E che dire delle regole di condivisione dello spettro? E che dire dell'aumento proposto dello spettro? O della nuova procedura di assegnazione dello spettro non assegnato nelle aste precedenti? In questa abbondanza di scarsità, Ministro, credo che il suo portafoglio potrebbe beneficiare di queste risorse.
eltiempo