La TV spagnola sfida gli organizzatori dell'Eurovision e manda in onda un messaggio di sostegno per la Palestina

Prima della finale, RTVE ha mostrato il seguente testo in bianco su sfondo nero: "Quando si tratta di diritti umani, il silenzio non è un'opzione. Pace e giustizia per la Palestina".

L'Unione Europea delle Emittenti Radiotelevisive (EBU) aveva chiesto esplicitamente all'emittente spagnola di non fare riferimento alla guerra di Gaza, data la natura apolitica del concorso. Se RTVE avesse scelto di ignorare la richiesta, sarebbero state applicate delle "sanzioni", si legge in una lettera pubblicata da RTVE.

"Sono vietate le dichiarazioni politiche che potrebbero mettere a repentaglio la neutralità della concorrenza", si legge nella lettera.

Secondo quanto riportato dai media spagnoli, la lettera è stata motivata da una denuncia dell'emittente pubblica israeliana KAN. KAN lamentava il fatto che, nella seconda semifinale dell'Eurovision Song Contest di giovedì sera, i presentatori spagnoli avessero fatto riferimento alle morti causate dalle azioni di Israele a Gaza durante l'esibizione del candidato israeliano Yuval Raphael.

L'EBU ha confermato che è stato chiarito a RTVE che i commentatori devono mantenere la neutralità.

A Basilea, che ha ospitato la gara, i manifestanti filo-palestinesi si sono scontrati brevemente con la polizia antisommossa. Ci sono stati scontri violenti e gli agenti hanno utilizzato gas lacrimogeni.

La Spagna, insieme all'Irlanda e alla Norvegia, ha riconosciuto lo Stato di Palestina nel maggio 2024, seguita dalla Slovenia nel giugno.

Il governo spagnolo è una delle voci più critiche dell'UE nei confronti del governo israeliano di Benjamin Netanyahu.