La politica tariffaria degli Stati Uniti è attualmente la preoccupazione principale dei leader aziendali di tutto il mondo.

EY: Quattro aziende tedesche su dieci bloccano gli investimenti a causa degli USA
La prima reazione alla minaccia di una guerra commerciale globale è la moderazione. "L'incertezza è enorme e sta spingendo le aziende di tutto il mondo a riconsiderare i propri piani di investimento", ha affermato Sandra Krusch, partner di EY-Parthenon in Germania. "In termini concreti, ciò significa che le aziende stanno aspettando e rinviando le principali decisioni di investimento." La politica tariffaria statunitense, volatile e imprevedibile, è quindi diventata il più grande rischio economico globale. In particolare le aziende tedesche stanno frenando: l'85 percento degli amministratori delegati del Paese afferma di aver modificato di recente i propri piani di investimento a causa degli sviluppi della politica commerciale. Due terzi segnalano un rinvio degli investimenti. Inoltre, quattro aziende su dieci hanno addirittura interrotto completamente almeno un progetto. Si tratta di una cifra superiore a quella di qualsiasi altro dei 21 Paesi industrializzati coinvolti nello studio. Per fare un paragone, in Cina la percentuale corrispondente è solo del 23%, in Canada del 14% e la media mondiale è del 22%. "Il panorama imprenditoriale tedesco è caratterizzato da un elevato grado di internazionalizzazione", ha spiegato Krusch. Catene di fornitura interrotte, elevati costi aggiuntivi, aumenti dei prezzi negli acquisti e nelle vendite, forti oneri di liquidità e costi amministrativi in enorme aumento: questo è un disastro, soprattutto per le aziende tedesche globalizzate.
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